19/03/07

Corsi di II semestre: cronache di una sfilata

La settimana scorsa sono cominciati i corsi del II semestre della facoltà di giurisprudenza della Federico II. Quale migliore occasione per fare sfoggio del proprio Guardaroba, sapientemente aggiornato agli ultimi dettagli modaioli?! L'inizio dell'evento è notoriamente fissato per le 10:30 nel prediletto luogo d'incontro del nostro ateneo: il bar al 2° piano. Raggazzi e ragazze che non hanno nulla da invidiare a Naomi Campbel od a Raul Bova, sapientemente passeggiano con indifferenza, mentre i pochi eletti giudici del gusto come me, assegnano silenziosi voti, comunicati tramite segni quasi impercettibili fatti di sguardi ed espressioni di assenso o dissenso, che vanno dal pieno consenso al disastro totale. Secondo il mio personale parametro di giudizio, non è importante indossare capi costosi, vistosi o firmati, ma qualcosa che sia in armonia, in sintonia e che si adatti al nostro corpo. Se poi queste cose sono belle di per se stesse allora si può anche aspirare al 10 e lode. Notiamo nella maggioranza dei ragazzi magliettine semiaderenti che lasciano intravedere un fisico asciutto e addirittura scolpito in molti casi o smesso e mal curato in altri, raggiungendo non solo il disastro totale, ma addirittura rasentando il ridicolo. Le fantasie sono principalmente a righe orizzontali con colori che spaziano in tutte le tonalità del verde, sforano nel rosso pompeiano e si fermano al celeste pallido (quest'ultimo snobbato da D&G); tutti ovviamente alternati col nero. I più formali (o forse solo freddolosi) non resistono al maglioncino di filo, dove Moschino, da solito fuoriclasse, disegna fiori rosa e utilizza nuovi caratteri stilistici per il suo marchio, alternando sfondi bianchi o blu scuri. Gli altri invece ritornano nei ranghi con i preannunciati e già utilizzati rombi del guardaroba invernale. Nei pantaloni (in maggioranza jeans chiari) risaltano stili semplici, aderenti o quasi dal ginocchio fino alla bassa vita (dove ormai gli stilisti hanno comunemente deciso che si debba fermare la stoffa), volti a mostrare i quadricipiti e lasciare poco spazio alla fantasia sui contenuti; pochi, ma ben curati i disegni, realizzati soprattutto con le cuciture e nella maggior parte dei casi sul didietro: mezzi cuori, fiorellini, lettere o griff. Non vengono mai disprezzati gli effetti "usurato" o "strappato" usati con moderazione e maestria anche da brand economici come Alcott. Bikkemgergs detta la propria opinione tra le calzature, alternando il nero con toni accesi come il verde o il giallo nelle strisce laterali. Nelle ragazze ritornano camicette chiare o addirittura bianche, le quali spuntano da maglioncini di lana a maglie larghe con zip laterali o oblique e di colori autunnali quasi in ricordo delle mezze stagioni ormai sparite. Anche le classiche giacchette da tajeur non vengono dimenticate, cingendo tristi magliettine accollate in tinta unita o camicette aderenti che fanno spiccare gli esuberi mangerecci degli ultimi periodi. Per fortuna qualcuno in poche hanno ridato un tocco di classe a queste performance più formali, con magliettine meno accollate e moderati sprazzi di dorato richiamati da monili forse un po' vistosi. Resistono le calzature a punta: stivali bassi o mezza gamba, ma per fortuna stavolta neri o al massimo marrone scuro. Non avremmo certo potuto resistere, ad un altro anno di improponibili abbinamenti bianco e nero di stivaletti stile "Million dollar baby".

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